Per il secondo anno, abbiamo riproposto quella che anticamente era la Festa dei “Lusciàt” (ombrellai) in quel di Carpugnino.

Proprio in questo giorno, gli ombrellai si radunavano in paese: veniva portata in processione la statua di “Gesù fanciullo” e poi si faceva una grande festa. Proprio in questa occasione, le famiglie presentavano i propri figli perché fossero presi come garzoni e potessero poi partire anch’essi in cerca di fortuna.

Oggi, purtroppo, non ci sono più “lusciàt” in vita sul nostro territorio. La domanda legittima potrebbe allora essere: perché tenere viva questa festa?

Credo anzitutto, perché la memoria di ciò che abbiamo vissuto ci aiuta ad affrontare meglio l’oggi e a proiettarci con coraggio verso le sfide del futuro. Ecco allora che quest’anno abbiamo aggiunto alla parte liturgica un bel pomeriggio di animazione condiviso con i giovani migranti ospitati in quel di Brovello.

Una semplice tombolata con merenda: diventata però un momento bello in cui questi giovani si sono presentati e hanno incontrato il volto di una comunità che li ha fatti sentire accolti. Un momento che ha dato anche visibilità all’opera di un bel gruppo di volontari dell’Associazione “Insieme si può…”, che in questi mesi ha iniziato un utilissimo percorso di studio della lingua italiana. La buona conoscenza della nostra lingua favorirà indubbiamente l’integrazione e la possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. Sempre comunicando e trovando ulteriori occasioni di incontro: sarà possibile uno scambio culturale che possa aiutare a vincere le paure e le reciproche diffidenze.

È chiaro, infatti, e assolutamente comprensibile: che davanti all’entità del fenomeno migratorio, ciascuno di noi rimanga spiazzato ma questo non ci deve portare a subire la storia passivamente. Possiamo cominciare a costruire queste piccole ma incisive occasioni per costruire un corso della storia che vada verso un maggiore bene per tutti!

Ci aiutino dal Paradiso i tanti cari “lusciàt” che, avendo vissuto le fatiche dell’andare via da casa, guarderanno ora con sguardo benevolo i nuovi migranti della storia e intercederanno per tutti presso il Padre della tenerezza!

don Fabrizio Fè