Domenica 10 settembre, in unione con le Comunità di cui è stato pastore, il saluto a don Mauro Baldi, dopo cinque anni di ministero nel Vergante. Il Vescovo lo ha chiamato infatti all’incarico di Vice-rettore del Seminario Diocesano, dove affiancherà il confratello don Marco Barontini. Saranno molti sicuramente i motivi di ringraziamento che ciascuno porterà a don Mauro: permettetemi di metterne in evidenza soprattutto due.
Un grazie a don Mauro per il lavoro compiuto in mezzo alle nuove generazioni: facendo certo tesoro della sua precedente esperienza di vice parroco di Trecate, ha saputo accompagnare con delicatezza e competenza il cammino sia del gruppo giovani nel suo complesso sia di ogni singolo ragazzo: valorizzandone i talent, ma anche sostenendo i momenti di crisi e di difficoltà. Sarà cura di noi sacerdoti e degli animatori di gruppo, nel nuovo percorso che inizia con don Simone, continuare a far crescere questo stile e gli stessi giovani, ne sono certo, saranno disponibili a proseguire il cammino nella comunità dopo avere ricevuto tanto.
Ringrazio, in secondo luogo don Mauro per la capacità che ha avuto di creare comunione intorno a sé – tra le sue comunità in primis – ma anche promuovendo l’amicizia e la fraternità tra noi sacerdoti. Come confratelli abbiamo potuto apprezzare in lui l’attenzione sempre grande al lato umano di ciascuno di noi: questo ci ha portato a crescere sempre più nella stima e nel reciproco sostegno. Penso che sia proprio per questa sua caratteristica che i Superiori lo abbiano scelto per l’ambito del Seminario: che sappia formare – con l’aiuto del Signore – dei futuri preti capaci di autentica fraternità e questo si riverserà come Grazia sulle comunità del domani! Anche in questo caso viene a noi una provocazione bella: che ci spinge a combattere i campanilismi: per far crescere sempre di più uno spirito di collaborazione e intesa dentro e fuori le nostre comunità!
Grazie dunque di cuore don Mauro, ti portiamo nella preghiera e ti auguriamo il meglio per il cammino che ti attende,
don Fabrizio Fè
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